Pittore

Paolo Lantieri

Paolo Lantieri

Pittore

L’ineffabile femmineo. Artista messinese d’adozione fiorentina, ha posto al centro della sua ricerca il corpo e l’universo femminile.


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Biografia

Paolo Lantieri, nato a Messina, risiede e lavora a Firenze. Dipinge da sempre ed espone dal 1960. Numerose le rassegne su invito e le mostre personali sia in Italia che all’estero, le sue opere sono state esposte: 2008 – Casa Italia/Olimpiadi di Pechino, 2010 – XXI Giochi olimpici invernali di Vancouver, 2011 – International Art Exchange Exibition di Shangai.
I suoi lavori sono presenti in collezioni pubbliche e private.

Nella sua produzione ha dedicato ampi spazi all’incisione e all’oreficeria.
In questi ultimi anni ha focalizzato la sua pittura sull’espressione della figura umana, trattata secondo un piano formalistico e “luminoso”, con una attenzione al contrasto cromatico dei piani e al lontano e vicino.
La sua opera è un evento completo dove si intersecano esperienze personali e visive in una continua e rinnovata interpretazione di una personale ed intrigante dialettica.

Critica

Ora curvilinee ora taglienti, le linee seguono la morbidezza delle forme e la fusione del femmineo con la natura e le cose. Le sue donne non sono icone, ma ritratte in pose inconsapevoli, quasi spiate in un attimo di distrazione.

Conturbanti o sognanti, in attesa o in azione, è la quotidianità delle loro azioni ad attrarre l’artista e la vitalità che può nascere solo dalla fiera coscienza della propria carica erotica.

Fierezza e spregiudicatezza che le rende simili ai gatti che spesso le accompagnano, suggerendone la similitudine con il mistero e la personalità enigmatica, a volte indecifrabile dei felini.

Indubbiamente è lo sguardo maschile a posarsi sulla sinuosità delle cosce, nelle linee dei seni e dei fianchi, conferendo un senso insieme di folclore e di intimismo.

Così i paesaggi subiscono e riflettono la fascinazione di un autobiografismo visionario che narra e ricorda, trasfigurandoli, spiagge e cose. Nella contorsione di linee imperfette, l’oggettualità dei luoghi non descrive, ma evoca, gioie, risate, silenzi, stili di vita e di pensiero.

A metà tra sogno e memoria, Paolo Lantieri costruisce un universo poetico in grado di restituirci l’esperienza del vivere e delle relazioni attraverso l’esaltazione sincera della bellezza.

Laura Capuozzo – critica d’arte