Acquarellista

Mara Corfini

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Pensiero, colore e trasparenza.


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Critica

MARA CORFINI
LA MAGIA DELL’ACQUERELLO
PRESENTAZIONE. DI SIMONE FAPPANNI

Acquerellista, Mara Corfini originaria della media Valle del Serchio, in Lucchesia. Vive a lavora a Firenze. Dopo avere frequentato l’lstituto d’Arte Passaglia di Lucca, si trasferisce nella città del Giglio dove studia scenografia e pittura presso I’Accademia di Belle Arti. Per anni e stata docente di materie artistiche.
Ha esposto, con successo di critica e pubblico, in molte collettive e personali di livello nazionale e internazionale. Suoi acquerelli, presentati in location alquanto prestigiose, si trovano presso celebri collezioni private in Italia e all’estero e sono pubblicati in libri, cataloghi, dizionari e riviste. Nel 2003 una sua opera viene assegnata a Palazzo Vecchio come premio alla carriera al maestro Sergio Scatizzi.
L’artista si serve di diverse tecniche esecutive, sperimenta con successo materiali e stili eterogenei associando la sua arte pittorica alla musica, tanto da aver realizzato in soli undici giorni ben 41 acquerelli ispirandosi alle “Quattro stagioni” di Vivaldi. L’eccezionale esperienza è documentata in un video, tuttora disponibile in Rete. Altra importante sperimentazione è quella che l’ha condotta a impreziosire, con i suoi lavori, magliette e borse di stoffa in occasione della rassegna “Firenze Capitale”.
Mara Corfini è una raffinata artista che sa dosare in modo esemplare le velature che compongono i suoi acquerelli secondo uno stile originale, immediatamente riconoscibile. Un ideale punto di partenza per presentare una scelta di lavori di questa eclettica pittrice ci è offerto dalla sua amatissima Toscana, ritratta con toni caldi e brillanti.
Una parte cospicua di lavori sono indirizzati alla Maremma. Scenari animati da una vegetazione rigogliosa e incontaminata emergono prepotentemente da pennellate dosate con una passione davvero intensa, senza pentimenti.
Una pittura, la sua, che sa raffigurare con assoluta partecipazione i ritmi delle stagioni, da assolate estati a gelidi inverni, come quelli che caratterizzano l’Abetone.
Naturalmente non manca Firenze, di cui Mara dipinge non soltanto i celebri monumenti ma anche le persone, anche in momenti conviviali e di festa (La Vittoria}.
Mara Corfini è una viaggiatrice. I suoi non sono meri spostamenti per raggiungere un determinato luogo, ma momenti d’incontro con amici e conoscenti che travolge amabilmente con il suo irresistibile charme.
Durante questi viaggi l’artista realizza spesso dipinti, non di rado en plein air, che testimoniano il suo passaggio. In essi si nota la voglia di Mara di cogliere, in ogni cosa, la meraviglia e l’incanto.
E allora ecco emergere il blu infinito del mare di Corniglia, l’inestricabile vegetazione dell’Elba, con marroni e verdi che paiono “rincorrersi” a ritmi frenetici, per poi “planare” dolcemente nella pace di scorci australiani che sembrano incantati.
Il rosso-fuoco è invece scelto da Corfini per raffigurare la forza e il vigore del Vesuvio, che sovrasta e domina Napoli e il napoletano quasi fosse una rassicurante figura paterna.
Poi lo sguardo si volge oltre, ai verdi infiniti di un giardino scoperto quasi per caso in Percussina, mentre il pensiero si volge all’intimo, allo spirituale in un accorato ricordo di in un viaggio purificatore a Medjugorje, in Bosnia – Erzegovina, che ha visto l’artista nelle vesti di devota pellegrina.
Spiritualità la si ritrova parimenti nell’acquerello dedicato a Cusco, dominato da una possente Croce in cima a un’altura, mentre a Teheran la meditazione è indotta da brillanti e iridescenti azzurri.
Oltre a un intenso quadro dedicato alle note del già ricordato Vivaldi, l’artista toscana si sofferma sui sommovimenti che animano le giornate, ora frustate dal vento ora limpide e serene.
Un’importante serie di acquerelli è dedicata a Ischia. Sono tantissimi i lavori che la pittrice toscana dedica alle bellezze di quest’isola del Tirreno. Dall’entrata a Ischia Porto col faro che si staglia imponente lungo la costa dai colori vividi e accesi, ai vegetali che crescono indisturbati a Lacco Ameno su spuntoni di roccia a picco sul mare; dai verdeggianti giardini che circondano le case quasi custodendole amorevolmente, fino all’inconfondibile sagoma del castello Aragonese, tutto questo – e tanto altro ancora – è il racconto pittorico di Mara Corfini dedicato a un’isola che non smette di riservare vedute mozzafiato e angoli in cui ritemprarsi come il grande parco termale dei Giardini Poseidon.
Una pittrice così attenta ai passaggi tonali come l’artista toscana non poteva non prestare il suo talento alla raffigurazione dei fiori, dai toni ora incandescenti, come i girasoli, altre volte più tenui ma sempre e comunque in grado, come dice la stessa Mara, di suscitare emozioni.
Non meno rilevanti sono i Quadri d’occasioni, che Corfini realizza con la consueta verve immaginifica, portando l’osservatore ai confini che uniscono musica e pittura, come nel caso di un altro quadro dedicato al talento di Vivaldi, ma anche al fascino di New York, con un acquerello dominato da un Cupido volante che in questa metropoli sa colpire direttamente al cuore di chi vuole amare. E, non di meno, alla figura di Burlamacco, a cui Mara riserva un acquerello dai pigmenti estremamente frizzanti che rimandano direttamente alla coinvolgente simpatia della tipica maschera del Carnevale di Viareggio.
lnsomma, Mara Corfini è davvero un’artista che sa condurre l’osservatore nel “cuore” di ciò che osserva e traspone sulla carta d’acquerello, con una rara sensibilità evocativa e una sincera indole meta-narrativa.