Pittrice

Gio’ Battipaglia

Gio’ Battipaglia

Pittrice

Nelle mie opere la materia sembra essere in attesa di prendere vita.
L’essenza dell’uomo che vi è contenuta è separata dall’esterno da un involucro che rifrange la luce.
Il magma colorico crea contrasti di forze centrifughe che cercano una comunicazione con l’esterno, in lotta con altre che si ritraggono, suggerendo l’eterno gioco del darsi e del negarsi allo stesso tempo.
Il colore e la materia, in osmosi, vengono intrisi di vita vissuta ed esprimono la forza violenta della trasformazione.


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Biografia

Gio Battipaglia, nata in Puglia, inizia a esporre nel 1987, con successo nelle più grandi città italiane ed estere. Nel 1990 si trasferisce in Toscana ed entra a far parte del gruppo Allegri art in Borgo Allegri, Firenze.

Espone in personali e collettive con grandi artisti, anche in fiere come quelle di Pordenone, Bari, Bologna eccetera. Viene invitata a Milano per un’estemporanea di tre giorni alla stazione centrale ed è premiata presso la sala presidenziale. Ha esposto con successo da anni anche a Sanremo in occasione del festival della canzone. Ha inoltre partecipato in personali e collettive in città come, Parigi, Milano, Firenze, Napoli, Bari, Lecce, Brindisi, Avellino, Ischia, Piacenza, Pavia, eccetera.

Riceve apprezzamenti per il suo estro e per la sua solare personalità che mostra nei suoi particolari dipinti.

Ha un atelier d’arte in Via Dei Serragli 91R a Firenze.

Cenni critici

I lavori di Gio’ Battipaglia impressionano per la loro carica implosiva. Nelle opere la materia sembra essere in attesa di prendere vita. L’essenza dell’uomo che vi è contenuta è separata dall’esterno da un involucro che rifrange la luce. Il magma colorico crea contrasti di forze centrifughe che cercano una comunicazione con l’esterno, in lotta con altre che si ritraggono, suggerendo l’eterno gioco del darsi e del negarsi allo stesso tempo.

Il colore e la materia, in osmosi, vengono intrisi di vita vissuta ed esprimono la forza violenta della trasformazione. Il nucleo è colore che si dilata, è caos generante non ancora pronto a fondersi con l’esterno.

(Alba Visconti – Firenze 1993)

L’artista focalizza nelle sue composizioni le complete interazioni dei rapporti esistenziali del tempo cui è testimone. Le sue figure sono inquadrate in atmosfere surreali conferendo sempre alle immagini una straordinaria vitalità, con vibranti intonazioni cromatiche. La visione surrealistica delle sue opere non è limitata dagli angusti confini del nostro mondo, ma abbraccia l’infinito invisibile ai nostri occhi, che è fatto di cose immaginate, oniricamente vissute in una dimensione sospesa tra sogno e realtà.

Le sue figure sono i fantasmi della mente che aprono ad una realtà tragica in cui anche l’atmosfera contribuisce ad accrescere l’inquietudine riflettente la realtà della situazione umana, o piuttosto l’allusione ad un riflesso dell’angoscia esistenziale della realtà umana tipica del nostro tempo.

(Monica Marchese, Tiziana Sante, Napoli – 2002)