Pittore

Andrea Simoncini

Andrea Simoncini

Pittore

Nel riferimento all’arte classica traggo energia per una creatività presente.


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Biografia

Andrea Simoncini è nato a Firenze dove risiede e lavora. Attento conoscitore della storia dell’arte, dopo la maturità ha iniziato a dedicarsi alla pittura frequentando lo studio di Mario D’Elia. Ha esposto in mostre personali e collettive in Toscana e in molte città italiane ed estere, conseguendo numerosi riconoscimenti, tra cui varie edizioni del “Premio Italia per le Arti Visive” e del “Premio Firenze” (2008 e 2009).

Tra le più importanti mostre: Palazzo Bastogi della Regione Toscana, Palazzo Ghibellino di Empoli, Galleria Via Larga Palazzo Medici Riccardi sede della provincia di Firenze, sala Consiliare del Comune di Fiesole, Seminario Arcivescovile di Fiesole, Complesso monumentale di San Severo al Pedino sede del Comune di Napoli, Biblioteca del Comune di Signa (Fi), Comune di San Casciano Val di Pesa, Foyer del Teatro di Castiglion Fiorentino (Ar), Sala Gino Severini del Comune di Cortona (Ar), oltre a varie mostre presso la Società di Belle Arti Circolo degli Artisti Casa di Dante di cui è stato Vice Presidente. Al suo interno fa parte del gruppo di lavoro “Officina del mito”. Ha tenuto anche diverse esposizioni presso il Centro Studi Leda e Gabriella Gentilini (Firenze) di cui è Vice Presidente. Sue opere sono presenti in sedi istituzionali, gallerie, collezioni private e in permanenza presso il Centro Studi Leda e Gabriella Gentilini (www.centrostudigentilini.it).

Critica

Le finestre dell’arte

Il territorio sterminato e mutevole che da sempre stimola la creatività di Andrea Simoncini si concilia con le sue grandi doti artistiche ed intellettuali e con le sue profonde conoscenze di studioso a tutto campo, rigoroso nella ricerca e nella tecnica, libero e fantasioso nella rappresentazione. Attraverso un itinerario pittorico ricco di tematiche e di contenuti, l’artista ci guida alla rilettura della civiltà umana dalle origini primordiali fino ai nostri giorni.

Richiami storici e mitologici, verità e immaginazione entrano a far parte della nostra quotidianità e divengono allusione al presente, in un dialogo colto e riflessivo dai toni altamente coinvolgenti. Particolarmente sensibile è l’attenzione che l’artista riserva agli argomenti di attualità e alle problematiche sociali, non ultimo il dramma della violenza sulle donne, a cui ha dedicato una serie di opere ed alcune mostre. La sua pittura, sostenuta da una superba qualità tecnica, si impone per la forte e personale identità espressiva, densa di elementi iconografici e di significati simbolici.

Il taglio surreale svela la concretezza della realtà e la memoria del vissuto, scopre la dimensione interiore e il valore dei sentimenti. Nel gesto, sicuro e meditato, scorre il flusso inarrestabile del pensiero, che prende forma e forza, per divenire medium che conduce e seduce. Negli ultimi anni il percorso di Andrea Simoncini si volge verso un tipo di ricerca del tutto inedito, sotto l’aspetto sia figurale, sia concettuale, pur nella coerenza di studio e di interessi che aveva caratterizzato le primigenie masse rocciose depositarie di storia e di sapienza.

Le “Finestre dell’arte” aprono un nuovo capitolo del lavoro di Andrea Simoncini, nel quale la lezione dei grandi maestri del Rinascimento rappresenta la chiave di accesso alla cultura, lo strumento indispensabile per affacciarsi alla totalità della conoscenza. Il riferimento a Michelangelo, a Leonardo, a Piero della Francesca indica le fondamenta su cui si erge l’arte, che nel corso dei secoli ha imboccato varie direzioni, soprattutto nel ‘900, ma a cui ci si deve sempre ricondurre. Insegnamento purtroppo estraneo a certi esiti contemporanei a cui viene dato risalto ma che non hanno niente a che fare con l’arte.

Simoncini ci propone un viaggio nella cultura attraverso una ricerca che potremmo definire analitica, condotta ai massimi livelli in termini di invenzione compositiva moderna e dinamica e di costruzione architettonica dello spazio prospettico, accuratamente studiato nell’equilibrio dei volumi, nelle raffinate geometrie di piani cromatici contrastanti eppure in perfetta armonia – evidente riscontro alla passione per la musica – oltre all’inserimento di elementi che rinviano a simbologie care al Maestro. Un invito da raccogliere.

Gabriella Gentilini